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Inserimento lavorativo

Condurre una vita autonoma e indipendente significa innanzitutto avere l’opportunità di lavorare.
Come tutte e tutti, anche le persone con la sindrome di Down o disabilità intellettiva devono avere questa opportunità per diventare veramente adulte non solo anagraficamente e per poter vivere una vita autonoma attiva.

Fintanto che economicamente continueranno a dipendere da interventi assistenzialistici, non si raggiungeranno gli obiettivi di efficienza e efficacia previsti dalle normative più attuali ma si aumenteranno solo i costi a carico della società senza valorizzare le capacità delle persone con sindrome di Down o disabilità intellettiva di essere soggetti attivi e propulsivi nello sviluppo sociale.

Si affermano così il diritto al lavoro, a percorsi individualizzati e mirati. Attualmente tuttavia i giovani con sindrome di Down o disabilità intellettiva incontrano difficoltà a trovare occasioni di formazione adeguata, tirocini, stage a causa soprattutto di una non conoscenza da parte delle aziende delle loro reali potenzialità e capacità lavorative.

NORMATIVA SULL’INSERIMENTO LAVORATIVO

Anche la nostra Costituzione prevede all’art. 4 “la Repubblica riconosce e garantisce e tutti i cittadini il diritto al lavoro… perché è solo attraverso la realizzazione di tale diritto che ogni persona può vivere a pieno un’esistenza libera e dignitosa”.

La normativa sull’inserimento delle persone con disabilità è espressa dalla Legge 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” il cui principio centrale è quello del collocamento mirato, inteso come una serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi del posto di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzione dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro.