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Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili

CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA’

La ratifica italiana della Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità dell’ONU ha aperto un nuovo scenario di riferimento giuridico, culturale e politico. Da quel momento le persone con disabilità non devono più chiedere il riconoscimento dei loro diritti, bensì sollecitare la loro applicazione e implementazione, sulla base del rispetto dei diritti umani.

Le persone con disabilità divengono parte integrante della società umana e lo Stato italiano deve garantire il godimento di tutti i diritti contenuti nella Convenzione per sostenere la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri.

Passando da un modello medico/individuale, che vedeva nelle persone con disabilità “dei malati e dei minorati”, a cui doveva essere garantita solo protezione sociale e cura, ad un modello bio-psico-sociale della condizione di disabilità basata sul rispetto dei diritti umani.

Il cambiamento di prospettiva è profondo:le persone con disabilità, infatti, subiscono dalla società condizioni di discriminazione e di mancanza di pari opportunità.

La convenzione è molto chiara quando definisce la condizione di disabilità come il risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri.

I Principi Generali (art.3) della Convenzione, perciò, non fanno riferimento alla condizione di salute, ma sottolineano valori che non sono mai stati applicati prima alle persone con disabilità:

a) il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone;

b) la non discriminazione;

c) la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società;

d) il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa;

e) la parità di opportunità;

f) l’accessibilità

g) la parità tra uomini e donne;

h) il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la proprio identità.